Consigli Tecnici e Suggerimenti


Il Recupero

Una cosa è certa: di recuperare abbiamo bisogno tutti, atleti, lavoratori, uomini comuni, bambini, pensionati, animali......
Sicuramente il riposo fa bene e serve sia a livello psicologico che organico (tutti gli apparati del nostro corpo umano hanno bisogno di momenti di rilassamento) ma chi effettua sforzi eccessivi (sport, lavori pesanti e/o stressanti) ha bisogno di un recupero non tanto più durevole quanto più efficace.
Noto come molti atleti (soprattutto amatori) intendo il recupero come " quel giorno mi sono allenato poco", "ho fatto solo 30 minuti"...... E' vero che la continuità è una delle condizioni per ottenere al meglio i risultati ma è anche vero che dei momenti di riposo, soprattutto psicologico, sono molto importanti, quindi inseriamoli ogni tanto nella preparazione.
A chi non ne vuole sentir parlare di non allenarsi, il consiglio che posso dare è quello di inserire una disciplina differente (nuoto, ciclismo, sci, ecc...) tanto per staccare la spina dalla solita minestra.
Per il recupero muscolare invece meglio cercare di effettuare qualche bagno caldo o, per chi  è può permetterselo, un buon massaggio defaticante ogni 15/20 gg.
Chiaramente chi sta preparando le lunghe distanze è maggiormente interessato a quest'articolo.

Fabio 




L'allenamento Razionale


L'argomento che voglio trattare in questa riflessione riguarda a mio parere il 90% (se non di più) degli atleti sia che facciano competizioni sia che corrono per puro piacere o relax.
Spesso correndo con altri atleti mi trovo a chiaccherare di argomenti circa le quantità di allenamenti settimanali che bisogna fare per migliorare la propria condizione.
Il dover fare è sempre relativo a diversi fattori quali il tempo a disposizione, l'età, lo stress, le condizioni climatiche e metereologiche, lo stato fisico, ecc.... tutte condizioni che devono far riflettere sulla necessità di effettuare un allenamento oppure rimandarlo a condizioni migliori.
I due lati della medaglia sono, ovviamente, la necessità di "non perdere" neanche un giorno di allenamento e la "costanza" di avere la continuità negli allenamenti.
Ma chi si ferma un giorno o due è perduto? Direi proprio di no, anzi spesso un giorno ci aiuta a recuperare soprattutto energie psicologiche; è chiaro che chi si allena 2/3 volte la settimana non ha molto bisogno di questo stop, diversamente chi corre tutti i giorno o quasi, vale quanto detto sopra.
Purtroppo è anche vero che i grandi campioni corrono tutti i giorni 2 volte al giorno ma........ sono professionisti, seguiti da fisioterapisti e soprattutto corrono negli orari migliori della giornata (estate al mattino presto e sera tardi, inverno nelle ore più calde), con momenti di riposo tra un allenamento e l'altro.
La soluzione a mio parere è riuscire ad avere continuità negli allenamenti senza stop troppo prolungati. Se le condizioni non sono ottimali, meglio rimandare un allenamento impegnativo ad un altro giorno, certo non lo si può addurre a giustificazione troppe volte durante la preparazione.


Fabio














Le ripetute veloci


Dalla mia esperienza atletica mi sono accorto parlando spesso con i podisti che la mentalità più dominante è quella di "allungare" il kilometraggio più si allunga la distanza della gara, questo a discapito dei ritmi brevi. Molti pensano che le ripetute brevi siano un allenamento tipico di un mezzofondista puro o di un mezzofondista prolungato, io credo che sia da sfatare  un tale connubio.
I podisti che si cimentano nella preparazione di una maratona si preoccupano di fare kilometri in allenamento perché oramai sono tutti self made man e la preoccupazione principale è quella di arrivare in fondo alla gara.
I più folli fanno anche una prova in allenamento per vedere se ce la fanno così tranquillizzano la mente, ma si massacrano le articolazioni e i muscoli ancor prima di essere sulla linea di partenza della gara.
Il trascurare i ritmi brevi-veloci nella preparazione di un allenamento è secondo me sbagliato per qualunque tipo di gara si stia preparando, questo per diversi motivi.
Prima di tutto l'allenamento breve è difficile da non portare a casa, quasi tutti riescono a finire dei 300 o 400; seconda riflessione è che con un allenamento breve ben gestito si recupera la facilità di corsa che spesso si perde facendo distanze più lunghe.
Ora bisogna vedere come si imposta l'allenamento: lo si programma per migliorare la velocità di base e la tecnica di corsa oppure per una crescita di condizione in vista della distanza più lunga? Sono due allenamenti simili ma diversi per risultato.
Il consiglio che posso dare è quello di non abbandonare questo allenamento soprattutto più passano i km e il tempo.


Fabio   








La salita lunga


La corsa in salita, è uno dei miei allenamenti preferiti. 
Probabilmente la facilità con la quale riesco ad affrontare questo allenamento, mi stimola molto e mi carica ogni volta che programmo un tale allenamento.
Ma quanto e a chi serve questo tipo di allenamento? 
Quanto dev'essere la pendenza e quale la distanza?
Sicuramente è un allenamento importante durante tutta la stagione, soprattutto per gli altri che hanno una struttura simile alla mia e che necessitano di un richiamo di forza per non "indebolire" il muscolo.
Sicuramente non imposterei  un simile allenamento in un periodo pregara.
La salita deve esser almeno di 6/7 km  con una pendenza circa del 6%.
Come va affrontata la salita?
Le prime volte è meglio "godersi il panorama" ed arrivare alla meta, le volte successive è bene darsi dei passaggi intermedi e confrontarli con i precedenti.
Il consiglio è di correre in frequenza e rapidità.
Per la cronaca oggi era la quinta volte che affrontavo questo allenamento dall'inizio della stagione invernale partendo dallo stadio di Varese  ed arrivando alle Ville verso il Campo dei Fiori, io ho registrato un miglioramento di 55 sec. rispetto all'ultima volta, e Mario (uno dei fratelli Panas) meglio ancora, addirittura 1minuto e 10 sec.

Ciao Fabio