lunedì 2 maggio 2011

I 18 gradi

Due gare nell'arco di 15 ore sembrerebbero una banalità per chi corre come me da oltre 30 anni, ma questo fine settimana non è stato proprio semplice, un pò per la distanza kilometrica delle due 
competizioni, un pò per le poche ore di sonno, tanto per la differenza di temperatura!
Vengo al dunque: sabato sera (18,30) sono al via con la mi squadra per una maratona a staffetta a 
Noceto (Pr) dove contro ogni mia indicazione dovute alla mia condizione un pò "breve" mi "obbligano" a correre la frazione di 10 km (la più lunga!) anche se personalmente avevo espresso la voglia di 
dimezzare la distanza.
La partenza non è male, mi sembra di correre facile, i kilometri sono anche veloci 1°, 2°, 3° 4°.....poi la luce comincia a spegnersi e comincia la fatica, ma non ho un alternativa, devo solo soffrire fino al 
traguardo dove mi aspetta il mio compagno di squadra.
Tremino provatissimo e con un tempo che solitamente corro alla fine di un lento, l'ipotesi principale è che un colpo di caldo abbia influenzato la mia prova, ma non ho risposte certe; l'unica certezza è che 
non ho corso come avrei voluto.
Dopo la gara un breve ristoro e rientriamo a casa perché la mattina dopo la sveglia suona alle 06,10! Ciaspetta l'Amico Giorgio a Riale per la Bettelmat sky Marathon, gli ho promesso che sarei andato a 
correre la gara del giro del lago di 7 km e lo avrei aiutato al traguardo per l'arrivo dei concorrenti delle due gare di 21 e 30 km.
06,40 siamo in macchina e dopo una sosta per un caffè, alle 08,40 siamo a Riale, tempo da LUPI, nuvole basse, 12 gradi, vento...... la giornata non è delle migliori ma le previsioni questa volta non 
sbagliano.
Partono le 2 gare lunghe mentre io con i Panas e Fabio ci scaldiamo, riconosciamo alcuni amici e li 
incitiamo (che volontà!!!).
09,35 partiamo anche noi, dopo circa un km mi trovo al comando seguito da un "giovane stambecco" 
che ha affrontato le prime rampe a tutta, taglio il traguardo bagnato fradicio e dopo una doccia calda mi reco sul campo per aiutare Giorgio. 
L'acqua non molla e non smetterà sino al termine della competizione. Alle 15,00 rientriamo verso casa sotto il diluvio e stanchissimi ma soddisfatti del week end nonostante l'escursione termica.



Fabio




Dico La Mia
E' qualche giorno che ho dei forti dubbi se esprimere il mio parere sulla vicenda Radice-Brambilla in quanto, come già precisato, pensavo di non entrare nel merito.
Quello che scriverò sarà solo il mio pensiero, come avrei agito io personalmente, poi ognuno é libero di fare quello che gli pare anche perché mi sto rendendo conto che, soprattutto nell'ambiente amatoriale (non me ne vogliano i più sinceri) ha oramai preso piede l'eccessiva importanza della competizione con la conseguente PAURA DELLA SCONFITTA.
La decisione di scrivere in tema me l'ha stimolata il Presidente dell'atletica da paura Daniele Bonesini ieri e Antonio Capasso venerdì sera dopo la gara ... tutti dico ma nessuno osa scrivere!
Veniamo al dunque:
Quello che ha scritto Roberto è sicuramente un tema "forte" ma, probabilmente (non me ne voglia Marco Brambilla) è uno dei pochi che dice (o scrive) ciò che pensa.
Roberto non si nasconde in affermazioni "internos" come mi hanno detto altri, per questo motivo lo stimo molto.
Anche la risposta di Marco Brambilla non è stata “leggera” ma, giustamente ad un'accusa pesante si risponde con i giusti toni.
Se fossi stato Roberto avrei scritto con un tono un po' più soft il pensiero che avrei voluto esternare, ma lui scrive così e lo accetto così com'è.
A Marco Brambilla vorrei solo sottolineare che se era intenzionato a fare la gara del Grand Prix Tmc, quando Giorgio l'ha chiamato, in qualunque istante fosse, doveva confermare subito e non prendere tempo. Sapeva della gara.......gli e lo avevano detto i sui amici........e la organizzava la sua società!!!!!!!
Comunque fossi stato al suo posto una telefonatina l'avrei fatta. Solitamente quando mi interessa una gara chiamo 2/3 volte l'organizzatore, difficilmente mi faccio chiamare io.
Per l'organizzazione Io do solo una mano a cercare qualche atleta perché ho qualche contatto in più con gli atleti niente di più, non sono organizzatore ma collaboro con Giorgio tant'è che la decisione finale spetta sempre a Lui. Certo che mercoledì pomeriggio lui era molto arrabbiato per gli sms arrivati sul telefonino, non vi dico la telefonata che ho ricevuto.........
Concludendo direi che è bene per tutto il movimento essere un po' più sereni e sinceri, magari davanti ad un panino e salamella come insegna il buon Bonesini, senza nascondersi con scuse di assenza di tempo (lo sanno tutti che gli amatori si allenano tanto spesso in pausa pranzo), o di problemi muscolari o traumatici che effettivamente non esistono o, ancora, di poco allenamento.
Spero che questa situazione sia costruttiva per tutto il movimento amatoriale che merita molto visto il numero dei “concorrenti”.
Un grazie a tutti i partecipanti del Grand Prix TMC (anche quelli che si sono lamentati prima della partenza della loro poca preparazione......).
Per la cronaca Erustus Chirchir domenica è arrivato 2° ad Arezzo nella scalata al castello........... questi sono campioni!!!!
Un saluto a tutti.

Fabio










LA TRISTEZZA DELL'AMATORE

Ciao a tutti,
pubblico un articolo che mi è giunto ieri sera inerente la gara di domani sera.
Essendo diretto interessato non voglio commentare troppo questa situazione se non riconoscendo la TRISTEZZA DELL' AMATORE.


Ammiro chi arriva da metà gruppo in giù. Paga la stessa cifra di iscrizione di chi arriva nelle prime dieci posizioni, ma a differenza di questi, non prenderà mai un premio che dia una piccola gratificazione visibile alla sua fatica. E la fatica è la medesima per tutti, poiché tutti provano a correre sul proprio limite psico-fisico. Ammiro chi arriva da metà gruppo in giù perché la sfida con gli altri non è arroganza, presunzione ma è socialità, condivisione, birra e salamella; perché quando ti chiede “come è andata?” ascolta la risposta e non ti sovrasta snocciolandoti i noiosi tempi delle ripetute fatte in allenamento. Ammiro chi arriva da metà gruppo in giù perché non cerca scuse surreali, lamentazioni del tipo “non sto bene… mi sono allenato poco… ho un problema al tendine… il percorso non era per me”. Ammiro chi arriva da metà gruppo in giù perché saluta, sorride, perde tempo a chiacchierare e dopo la gara, anche se non è andata come avrebbe voluto, è più gioioso. Ammiro chi arriva da metà gruppo in giù perché lui o lei corrono realmente con e per passione autentica.
Trovo ridicolo e misero colui che arriva nelle prime dieci posizioni e che quando ritira il premio sul podio a fatica stringe la mano agli altri avversari. Trovo ridicolo e misero colui che arriva nelle prime dieci posizioni e che nemmeno ti chiede “come è andata?” – a lui interessa solo se stesso e la sua prestazione – ma immediatamente ti dice che poteva andare ancora più forte, snocciolandoti i cabasisi con i tempi delle ripetute in allenamento. Trovo ridicolo e misero colui che arriva nelle prime dieci posizioni e che anche quando vince esibisce scuse, ha sempre una tendinite che lo limita, una contrattura che non gli permette di correre al meglio. Trovo ridicolo e misero colui che arriva nelle prime dieci posizioni e che ti saluta solo quando ti batte e se invece è stato battuto il suo viso è una maschera nera di insoddisfazione. . Trovo ridicolo e misero colui che arriva nelle prime dieci posizioni e che corre solo se sa che alla partenza non c’è l’avversario di sempre che lo batterà come sempre, che corre se in palio c’è qualche soldino come montepremi. 
Ho avuto e ho la fortuna di allenarmi con atleti veri, con ragazzi che hanno praticato l’atletica a livello nazionale e internazionale. Quelli che si possono definire campioni. Si impara tanta ma ci si ridimensiona anche tanto. Noi altri siamo poco più che ciabattoni. Dico questo per dare il nome adeguato alle cose, alle persone perché qui siamo nel paese delle falsificazioni, dei furbi e degli opportunisti.

Marco Brambilla, il campione della San Marco. È stato chiamato al telefono ripetute volte per chiedergli se volesse correre la gara ad invito a Busto Arsizio. Il campione, ha affermato di non voler correre. Il suo posto verrà preso da un altro atleta che ha desiderio e voglia di correre questa affascinante gara in centro città. Se non che – a due giorni dalla gara - il diretto rivale del campione bianco blu al giro del Varesotto, Matteo Raimondi, dichiara sul suo blog che non correrà la tappa di Busto del Giro per concentrarsi esclusivamente per la gara a invito.
Marco Brambilla, venuto a conoscenza della notizia, chiama gli organizzatori della Gara a invito chiedendo a tutti i costi un pettorale che non c’è più. Ora anche lui vuole correre, vuole essere tra i partenti della gara delle Stelle. 
Il campione vuole ora vuole correre, vuole prendersi quattro soldini, vuole apparire in tutta la sua forma atletica in mezzo al pubblico bustocco. Ha atteso le mosse degli avversari e poi chiede il tappetino rosso per la sfilata, detta le condizioni. Forse sono stati questi onorevoli motivi a fargli cambiare idea? L’invito era stato offerto e lui aveva declinato. 
Marco Brambilla, il campione, ti ammirerò se correrai la Gara delle Stelle perché arriverai da metà gruppo in giù e forse, solo allora, non ti comporterai come colui che, ridicolo e misero, arriva nelle prime dieci posizioni pur essendo poco più che un ciabattone, come chi scrive.

Roberto Radice






Fabio






Grand Prix TMC 27 maggio 2011

Ciao a tutti questo è il volantino della gara a circuito Grand Prix TMC
Tra i partenti, oltre al sotttoscritto figurano gli Italiani Mascheroni, Bernardini, Pasetto, Finesso, Raimondi e tanti altri.
Due stranieri al via, Il ruandese Sylvain Rukundo accreditato con un Personal Best sulla mezza maratona di 1h01'56" e il marocchino Haibel Mourad capace di correre un 10.000 in 28'58".
Spettacolo assicurato, non mancate!

Fabio











Il regalo dell'Atletica


Domenica 1° maggio, festa dei lavoratori, ma chi fa sport non si ferma neanche quel giorno, anzi ne approfitta per allenarsi o gareggiare in luoghi che durante la settimana tipo diventano difficile da raggiungere.
Sono le 22,15 sto tornando da Ferrara dopo un 10.000.....anzi un 4500! Roby in macchina con me e mia moglie è incazz..... ma cerca di pensare oltre. "Andiamo avanti" sono le Sue parole, riflettiamo insieme su una gara andata male nonostante le tappe di avvicinamento siano andate bene; Monica è messa tra 2 fuochi chi deluso dalla prova (ergo incazzz..) e chi incazz... dal ritiro; come sempre trova giustificazioni (anche secondo me vere) e vede in positivo i prossimi impegni. 
Io sono molto più preoccupato sul da farsi, ma è meglio non pensare, l'ideale sarebbe essere a casa sul divano a guardare la televisione ma non è così, dopo un attesa di 45 minuti per una piadina, siamo solo a Parma, ancora 1h30 minuti prima del sognato letto.
Mi chiedo se sia giusto a 42 anni farsi 600 km per fermarsi al 4500 di un 10.000? Ancora oggi non ho una risposta concordante con la mia mente. I sacrifici che faccio li conoscono in pochi (....allenamenti alle che iniziano alle 20,30 da solo in pista (alla faccia dello scheriffo!!!!!), uscite alle 07,00 della mattina per non saltare una corsetta di 40 minuti lenta e altro), ma se li faccio è perché mi piace.
Ogni tanto ci si aspetta qualche regalo dall'Atletica ma non ne fa molti, si pensa che anche da stanchi si possa ottenere un risultato importante, ma non è così. 
Mentre la Corsa lenta ti regala momenti di tranquillità e rilassatezza, l'Atletica fatta ad alti livelli non ti regala niente: se stai bene puoi andare bene ma anche male; se stai male, non puoi andare bene!
Giustamente Roby sottolinea come ci alleniamo al termine di una giornata intensa di lavoro dove le energie fisiche e mentali la fanno da padrone.
Lo sport è questo, andiamo avanti!

Fabio 




La forza del Gruppo



Abbiamo svolto sabato scorso un buon allenamento in pista in vista del Campionato Italiano di Corsa che correremo domenica 1° maggio a Ferrara. Nonostante le difficoltà delle prove (e dell'età:-) ) siamo riusciti a svolgere il "tema" con un buon risultato.
Punto di forza per questo allenamento è stato sicuramente il gruppo di lavoro, non tanto per chi erano i presenti ma soprattutto per quanti erano; l'esperienza infatti mi ha dato la convinzione che lo svolgimento del "tema" sia sicuramente molto più scorrevole se lo si fa in 3 o 4 persone.
Con questo articolo vorrei cercare di stimolare quanti pensano che l'allenamento vada fatto nascondendosi, nell'anonimato, senza svelare cosa si è fatto perché altrimenti si lascia intendere la propria condizione e quindi si svela qualcosa che è meglio non dire.
In particolare devo ammettere che ho fatto fatica a far comprendere ad alcuni ragazzi (Mario in particolare) l'importanza di allenarsi insieme il sabato pomeriggio, piuttosto che la domenica mattina (per impegni di giardinaggio!) da solo; ma ci sono riuscito....spero!
Veniamo al dunque: ci troviamo in pista ad Olgiate verso le 17.30, Roby è gia teso da qualche giorno per
il kilometraggio totale, ma arriva una sua Fans e si carica ancor di più! Mario, Fabio e Antonio faranno delle prove più corte per lavorare insieme; io penso alla prima prova (un 3000) poi le altre sono "corribili". 
Tra un tira e molla facciamo il lavoro insieme e bene soprattutto, con precisione e soddisfazione per tutti.
Questo deve insegnarci che quando si lavora insieme, si riescono a fare dei lavori spesso impensabili: ricordo un giorno sul Montestella a Milano mi presentai con un forte raffreddore e accodandomi al gruppo feci 16km a 3'15" collinari!
Ho pensato di mettere su questo blog gli allenamenti che faremo di tanto in tanto in gruppo, chi vuole aggregarsi sarà ben accolto, ovviamente se saremo tanti bisognerà fare diversi gruppi. 
...... dimenticavo chi viene, collabora anche, non solo segue!
Grazie a Miky per le foto 


Fabio



    



Un SIGNORE anonimo








Credo che Pietro Ferrero sia stato proprio così: un SIGNORE (un grande Signore) che viveva nell'anonimato, senza troppe apparizioni, ma quando c'era era piacevole, educato e rispettoso si adattava a tutti e tutto.
Ho avuto la fortuna e l'onore di conoscere Pietro durante la mia attività agonistica negli anni 2000-2004 quando il mio tecnico era Giorgio Rondelli. 
La prima occasione fu durante un allenamento al parco di Monza dove ci trovammo verso le 16,00 per un fondo medio ma non potemmo iniziare prima delle 16,30 perché  l'elicottero del Principe (gli attribuimmo questo qualifica dal film Il Principe cerca moglie per la sua situazione di scapolo migliardario) era in ritardo. Quando arrivò ovviamente scuse  a tutti per il disguido e iniziammo l'allenamento.
Una seconda occasione per incontrarlo nuovamente fu in occasione del matrimonio di una mia carissima amica svoltosi a Perugia, anche qui la Sua preoccupazione fu quella di non rovinarmi la macchina, quando andai a prenderlo all'aeroporto, con i Suoi bagagli.
Lo sport per Lui era tanto, anche in occasione dei raduni estivi a St. Moritz spesso si vedeva un Uomo solo pedalare con un furgone nero al seguito...... era il Principe. Ci accostavamo con la macchina qualche minuto per un saluto (sempre sotto l'occhio della scorta ovviamente) e Lui non perdeva occasione per "lanciare" una pizza alla sera.
Non l'ho conosciuto molto, ma quel poco che ho capito è che se non si fa pesare agli altri la propria importanza, sarai amato da tanti.
Ciao Pietro



Fabio 



E' proprio così quando si è felici si sta bene e non si bada alle spese, quando si è tristi ci si preoccupa di più.
Sono contento di questo week end trascorso in terra emiliano-romagnola per diversi motivi anche se non prettamente legati alla gara che ho corso questa mattina in quel di Rubiera dove sono tornato a casa con un 6° posto dietro a 2 atleti marocchini, Denguir Hamid il primo in 33'06" e Choukri Omar il secondo in 33'07", la giovane promessa Uccellari in 33'33, Borghesi 34'01, Gaspari 34'08".
Dalla mia sono contento di averci provato: al primo strappo dei due battistrada ho preso l'iniziativa e mi sono lanciato dietro per ricucire il gap, ma gli altri cosa aspettavano? Alla fine io sono il più "vecchio" e se non ci provano i giovani dove andiamo a finire? E' vero se avessi fatto una gara di attesa probabilmente avrei portato a casa uno o due posizioni in più, ma non si deve correre così! Altrimenti partiamo già battuti al primo allungo. 
Ho perso la volata finale ma credo che alla fine vincerò e le mie corse continueranno a rendermi felice.
Sabato mattina sveglia presto, partiamo alla volta di Savignano sul Rubicone, un piccolo paese dell'entro terra romagnola dove mi aspetta un carissimo amico con il quale abbiamo condiviso l'anno 1994 presso l'aeroporto L.Burlot di Vigna di Valle sede del Centro sportivo dell'Aeronautica Militare.
Hendrix (il nome dice tutto sulla "pazza simpaticità" di questo ragazzo) ha studiato massofisioterapia e io vado da Lui anche per fare una visitina (si rivelerà poi un lavoro di circa un'ora) ma soprattutto per rivedere Lui, Elisa e il simpaticissimo Geremia.
Arriviamo verso le 11.15, Lui è agitato perché aspettava solo me invece si trova a casa altre 2 persone che avevano bisogno di Lui. Io lo tranquillizzo ma non ci riesco, corre ovunque per fare veloce a terminare gli altri impegni. 
E' il mio turno, mi trova messo male, mi dice che con la gara del giorno dopo può fare poco, ma sento che già alle prime manipolazioni sto meglio, e continua facendomi un check-up generale. 
Dopo 1 h di manipolazioni (alla faccia della visitina!!!) mi sento rinato, non ho più alcun dolore ma Lui mi allarma subito non basta una seduta dovresti trovare qualcuno su da te che ti può manipolare ancora un paio di volte, e poi... per la gara domani potrebbe essere sotto tono in quanto sarai "bagattato"!
Rifletto....accidenti penso. Ma chi se ne frega!
La gara non mi ha soddisfatto ma non perché non fossi preparato, solamente perché ero un po' macchinoso; ora però corro senza alcun dolore e con la certezza che se dovessi avere bisogno so dove andare a spendere i soldi. La distanza è molta è vero, ma spendere € 50 ed avere sempre il problema di prima, preferisco spenderne 100 ma non avere alcun dolore.
Grazie Hendrix


Fabio


5 commenti:

Patty ha detto...

ciao ciao
arrivo dal Blog di Matteo ;-)
.....adoro le salite peccato che i miei polpacci la pensano diversamente. A presto!

Oliver ha detto...

Ciao Fabio, passo di qui guidato da Matteo. Le salite io le faccio sempre malvolentieri, ma come per alcuni cibi, fanno bene e quindi si fanno! Non è così facile però trovare salite da 6/7km. Alternative?
Ciao Oliver

Playbeppe ha detto...

Ciao Fabio!
Ma allora mi sa che ti ho visto Domenica in cima al S.Monte, però eri in "borghese" in compagnia di altre 3 o 4 persone e stavi salendo su un Jeeppino: non ero sicuro fossi tu...
Chissà che non ci si possa beccare qualche altra volta!
Ciao
Beppe

marco cattaneo runners olona ha detto...

ciao fabio....ci incrociamo ogni tanto in valle la domenica....peccato che io parto sempre prestocausa lavoro(è una scusa..non reggo i tuoi ritmi neanche se corre facendo colazione..)mi piacerrebbe farti vedere i miei allenamenti cosi da avere un opinione di un fuoriclasse come tè..(visto che hai corso tanti anni con rondelli a cui nel mio piccolo cerco di riferirmi sia per mè che per chi alleno)sai giudicare e valutare chi alleni e facile..quando devi giudicare tè stesso diventa piu complicato.
salutami roberto(ma vedo male o è un fuoriclasse inespresso??????9
ciao marco runners olona

AndòCorri ha detto...

Sei caduto nella rete dei blog... per adesso il tuo si apre facile....!!!
Bravo Fabio, sempre in gamba!